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domenica 8 gennaio 2012

Siamo estremisti?

 

E’ un articolo alquanto diretto, ma dice solo la verità, e come tale, tante volte, non è così semplice da accettare..Credo solo che, prima di pensare a cibare il nostro stomaco, dovremmo cibare il nostro cuore..La scelta di non mangiare più alcun tipo di carne sembra difficile ed insuperabile, perché la mente al pensiero, vede per prima cosa, LA PRIVAZIONE della goduria, del gusto della carne, e per questo si attiva per ostacolare la scelta in vari modi, con l’aiuto dell’alleato di sempre, L’Ego..Eh già, se non mangi carne potresti essere additato come “diverso”, dalla massa..e perché mai?!eri così bello, invisibile, e senza preoccupazioni su cosa dover mangiare quando sei fuori casa, perché metterti un pensiero in più, perché complicarti la vita??..e poi, gli animali vengono comunque uccisi, anche se non li mangi tu..Bene, se queste, o domande simili si susseguono nella vostra testa, forse non è ancora il momento di fare un passo così semplice, ma di grande valore ed esempio..E soprattutto, credo che non siete ancora pronti a mettere sotto pressione, a stressare, a sottomettere la vostra mente proprio come fa lei con il vostro cuore, e ci riesce bene, non credete?..Mi permetto di scrivere questo solo perché l’ho visto, non per offendere alcuno..Se cibiamo il nostro Cuore e la nostra Anima, di Amore, tutto quello che ci chiederà sarà Amore, e non più sofferenza, menefreghismo, Egoismo, discordia..La mia scelta, la feci al mio tempo, la feci col cuore, e mi ha portato solo un gradino più in alto, più sereno con me stesso e con il mio essere, ma tanto ancora devo imparare..Questo piccolo gesto, perché infondo è piccolo, può insegnarci il rispetto per la Vita, soprattutto di quelle che non vediamo vivere e finire atrocemente, ahimè, per servirci..Buona Lettura, e soprattutto buona riflessione, ArgonautaMente..

 

"Si dice che le nostre argomentazioni sono estremiste..."

 

 

È forse estremismo avvisare qualcuno del pericolo che corre la sua salute e la sua vita quando consuma cibi che causano dolore e malattie che gli abbreviano l'esistenza? È forse estremismo evidenziare gli effetti della carne che rendono l'uomo più aggressivo e violento? Far capire che gli allevamenti contribuiscono a suscitare tensioni tra i Paesi che spesso sfociano in conflitti armati? Mostrare le correlazioni esistenti tra alimentazione carnea e fame nel Terzo Mondo? Tra consumo di prodotti animali e inquinamento dell'ambiente? Tra allevamenti e distruzione delle foreste? Tra industria zootecnica e sperpero di acqua potabile e risorse energetiche?
Se è estremismo parlare dell'immane tragedia che subiscono miliardi di animali a causa dell'uomo, dell'inferno cui sono condannati negli allevamenti e nei mattatoi in cui trovano solo sofferenza e disperazione nella loro breve esistenza;
se è estremismo denunciare la tortura che subiscono nei laboratori di sperimentazione, quando vengono barbaramente trucidati per divertimento nei boschi con la caccia, con la pesca e in qualunque altra attività umana; se invitare alla responsabilità e alla consapevolezza degli effetti prodotti dalle scelte di ognuno;

SE È ESTREMISMO CONDANNARE QUESTO PERENNE OLOCAUSTO, ALLORA TUTTO È LECITO E L'UMANITÀ NON HA NÉ IL DIRITTO DI LAMENTARSI DELLE SUE SVENTURE NÉ DI SPERARE IN UN MONDO MIGLIORE.

Nell'accusa di essere estremisti o intolleranti verso le scelte altrui spesso si cela l'avvilente tentativo di giustificare se stessi quando l'accusa suscita sensi di colpa. Se fosse un nostro parente ad essere violentato o ucciso e cucinato per il piacere del palato di qualcuno, certo non saremmo così indulgenti e propensi ad invocare rispetto per le scelte degli altri. Ribellarsi contro lo schiavismo, la tortura o la pena di morte degli umani, lottare contro gli oppressori, non è considerato estremismo ideologico. Quindi il problema si pone solo perché le vittime sono animali, considerati cose a disposizione dell'uomo. Quando in ballo è la vita e la sofferenza degli altri, essere vegetariani non è una scelta come un'altra: la scelta è tra vita e la morte, tra giustizia e la sopraffazione, tra l'amore e il disprezzo, tra la civiltà e la barbarie. 

ESSERE VEGETARIANI OPPURE MANGIATORI DI ANIMALI NON È AFFATTO LA STESSA COSA. SONO DUE REALTÀ AGLI ANTIPODI: L'UNA È PER LA VITA, L'ALTRA PER IL PIACERE DEL PALATO AD OGNI COSTO.

Dobbiamo essere accorti, misurati per non urtare la suscettibilità di coloro che non dimostrano sensibilità verso il dolore e la vita dei più deboli e indifesi?
Noi siamo la voce di coloro che non hanno voce. Se io considero criminale chi avesse deciso di ridurre a te lo stipendio tu non mi accuseresti di estremismo; ma se dico che è ingiusta e crudele una persona che fa a pezzi una creatura, fatta come noi, tu mi accusi di essere estremista. È questione di saggezza e sensibilità.
Nessuna espressione è sufficientemente estremista per denunciare il danno fisico, mentale, morale, spirituale, economico, sociale, ambientale dell'uso di sterminare innocenti animali.

... ancora riflettendo ... 

Se ti dichiari contrario a dover togliere la vita ad una creatura per mangiare e vestirti vieni considerato un "pazzo"...

Se invece alimenti un mercato che usa l'uccisione, lo scuoiamento, lo sgozzamento come mezzo per trarre i profitti ... vieni ritenuto "normale"!

Fonte: vegetariani-roma.it

lunedì 3 agosto 2009

Riflessione:Mente e cuore

Salve a tutti, è da tempo che non posto sul blog, questo per me è un "luogo" importante,e da fin troppo tempo non riesco a dedicargli del tempo, come del resto avviene con me stesso in questi ultimi giorni..E' un periodo particolare, i vari impegni della giornata si susseguono incessantemente, ed alla fine il tempo sembra scorrere come sabbia tra le mie mani, lasciando in me una sensazione di incompletezza, quasi di vuoto..Devo dire che non per questo il mio viaggio, la mia voglia di conoscermi e di conoscere si sia smarrita..Noi uomini siamo degli esseri molto completi, con facoltà che vanno ben oltre la nostra immaginazione..In questi giorni sto vedendo ancora più come in me, e credo in ognuno di noi, vi sia un alleata invisibile, che però apporta un contributo di inestimabile importanza..è la Mente..eh si, proprio lei..col nostro cuore sentiamo le emozioni, avvertiamo le vibrazioni di cui tutto ciò che ci circonda è composto, ci relazioniamo, interagiamo con le persone che incontriamo sul nostro cammino, guidati dalle sensazioni e dalle vibrazioni che provengono dal profondo, dalla nostra "essenza"...la mente invece, è denotata spesso come sede del solo raziocinio, ed è in questo senso definita la nostra parte "fredda", razionale..La mia visione della mente è un tantino differente, se vogliamo più personale, rispetto alla più diffusa visione di questo nostro lato prettamente "razionale"..Mi piace paragonare la mente ad una macchina da presa che cattura, fotogramma per fotogramma, su un'infinita pellicola il film della nostra vita..Quando il film scorre davanti ai nostri occhi spesso non ci accorgiamo della presenza della miriade di fotogrammi di cui in realtà è composto, siamo più attenti alla scena in primo piano, a svolgere il nostro ruolo al suo interno..L'interezza della scena che si svolge davanti ai nostri occhi, nel momento stesso in cui si svolge non è da noi colta in tutti i suoi particolari, le cose in primo piano attirano la nostra attenzione e ci portano ad agire in quella direzione, in modo mirato, facendoci perdere la visione dell'intero contesto..Resta però il fatto che quei fotogrammi sono passati tutti, e nella loro interezza, al vaglio della nostra mente, che a differenza di quanto crediamo, ne ha "elaborato ed immagazzinato" il contenuto..(non è proprio grazie a questo aspetto che i messaggi subliminali riescono ad agire in modo poco esplicito, ma efficace sulla nostra mente??)..Ecco che mi accorgo che, mentre questi ultimi giorni sembrano passare veloci, frenetici, non dandomi il tempo di metabolizzare e riflettere, in realtà comprendo che ciò avviene ad un livello differente, grazie alla mia mente..Quando mi prendo una pausa, come sto facendo in questo momento, capisco che in realtà sono tante le cose che ho immagazzinato,sono varie le pellicole che se richiamate con un pensiero scorrono davanti ai miei occhi, e possono offrirmi una visione in parte inedità di ciò che ho vissuto, e questo aspetto aggiunge un altro contributo al mio viaggio..Quando richiamo all'attenzione alcuni pensieri riesco a sentire ed a capire le emozioni e le sensazioni generate da un dato comportamento, da un dato avvenimento, in modo differente da quanto abbia potuto fare al momento stesso, e questa sorta di connessione tra cuore e mente, che con sorpresa e gioia ho osservato in quest'ultimo periodo, aggiunge un nuovo e stimolante elemento nel mio viaggio di conoscenza sia dentro, che fuori di me.."Conosci te stesso e conoscerai l'universo e gli dei"
, mi ripete spesso un mio caro amico..Approfitto per lasciare un saluto a tutti i miei lettori ed amici, grazie delle visite e del sostegno..Un saluto, ArgonautaMente..il viaggio continua..

sabato 6 giugno 2009

Sentire la presenza divina in ogni esperienza per conferire pieno significato alla nostra esistenza

[...]
Bisogna imparare a scorgere il Dio(o la Dea) dietro al volto umano, percepire una coscienza che è il riflesso della «eterna luce» che si esprime attraverso le forme - con tutte le loro limitazioni - e che rappresenta quella polarità che l'uomo va cercando, nella sua inconsapevolezza, per ricreare l'atto cosmico.

Il piacere così viene sublimato; l'opposizione della mente si dissolve e la gioia di ritrovarsi Uno inonda la coscienza.

Brahmacarya è il quarto yama (restrizione, astinenza o armonizzazione delle relazioni interpersonali) negli Yogasutra di Patanjali e più precisamente significa «vivere in Dio»: consiste nel sentire la presenza divina in ogni esperienza ed in ogni momento, trasformando ogni azione in un atto sacro che conferisce pieno significato alla nostra esistenza; qualsiasi eccesso è contrario all'ideale del brahmacârin, che sia mangiare, dormire, parlare: il Brahmacarya affranca l'uomo dalla schiavitù dei sensi.

L'essere umano è oppresso dall'angoscia, attanagliato dell'incapacità di arrivare a comprendere il significato della vita; invece di soffermarsi a cercare si rivolge all'esterno, cercando il piacere in ogni situazione: non mangia per mantenere in salute il corpo, non si accontenta di soddisfare la fame naturale ma cerca ogni mezzo per stimolare un palato già eccitato; ed è così per ogni esperienza, compreso il sesso.

Dietro l'eccitazione e la stimolazione vi è il dolore, la sofferenza di una vita vissuta correndo, senza riflessione e chiarezza.

«Chi sono io?». Se la risposta è: «Sono il mio corpo» allora tutto è giustificato.

L'uomo ha a disposizione ricchezza, potere, tecnologia avanzata e questo lo porta, nella sua presunzione, a sentirsi superiore agli altri animali; è indubbiamente intelligente, ma quale uso fa della sua intelligenza? Nonostante la ricchezza, alla fine della vita si ritrova vuoto, povero.

Perché non fermarsi? perché non dare risposta alle domande che sorgono dall'animo? Solo ascoltando l'«altro», l'essere umano ha la possibilità di percepire le forze cosmiche che sostanziano ogni essere e di giungere a comprendere il significato dell'esistenza. [...]
Fonte articolo completo: link


Un articolo che porta l'attenzione su aspetti
che reputo interessanti..l'introspezione ed il rapporto con ciò che ci circonda..il viaggio, dal momento che iniziamo sul serio a farci delle domande, diviene più arduo ed al momento stesso piacevole..ritrovarsi, cadere in mille domande e pian piano rispondersi..ripredere il controllo, ampliare la coscienza di se, è un qualcosa che ci appartiene nel profondo..il punto di partenza per comprendere è dentro di noi..da sempre..se ci si rende conto di questo, la prospettiva non può che cambiare..dall'esterno all'interno..Un saluto,Argonautamente..

giovedì 4 giugno 2009

Anima,Spirito,Mente e Corpo

Anima,Spirito,Mente e Corpo..noi siamo un unico essere composto da queste parti fondamentali.. non sempre riconosciamo questo aspetto..talvolta ci limitiamo ad ascoltare la sola mente..talvolta sembra che siamo guidati da una voce indistinta,lontana, che fatichiamo ad individuare..e se invece ci ascoltassimo?se cercassimo di comprendere da dove viene questa voce, questa sorta di sottile "influenza" per le nostre azioni?la conoscenza di noi stessi ci aiuta a comprendere ancora più il mondo che ci circonda, ed il nostro viaggio continua..Vi lascio a questo breve video, che introduce una prospettiva interessante. Un saluto,ArgonautaMente..


Ringrazio l'autore del video:Sollment

martedì 2 giugno 2009

Ed eccomi qui..

Salve,e benvenuti nel mio blog..perchè ArgonautaMente?è presto detto..credo che la conoscenza della verità sia come un viaggio..che parte dalla nostra coscienza,dalla nostra anima..e la mente se ben disposta può darci un contributo ancora maggiore nella comprensione della verità su ciò che siamo, su ciò che ci circonda..è come un viaggio..e le persone che lo intrapendono sono per me "argonauti"..viaggiatori intrepidi..che sannò che la loro ricerca richiede duro lavoro..perchè ciò che inseguono è qualcosa di prezioso,di ambìto..ma ogni sforzo è ricompensato,perchè si diventa coscienti..si diventa liberi..le persone che incontriamo nel nostro cammino,le esperienze che viviamo, ci lasciano un segno,ci danno un contributo in questa ricerca..ed esserne coscienti rende ancora più meraviglioso il nostro viaggio, la nostra scoperta..un saluto ArgonautaMente